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Inserendo questo spazio, come quelli relativi alle sculture e ai disegni, intendo condividere un percorso di conoscenza, una possibilità ulteriore di comunicazione non verbale, anche perché le arti figurative hanno sempre rappresentato un’importante contributo alla mia formazione personale, oltre che artistica.
Ho voluto così approfondire la conoscenza di tutte le tecniche pittoriche, dal carboncino e pastello, all’olio, ripercorrendo i vari stili che la tradizione delle arti figurative ha tramandato fino ad oggi.
Per fare ciò, sono ormai diversi anni che seguo Loris Liberatori, pittore di grande impatto espressivo e didatta eccezionale, che ha adottato per i suoi corsi il metodo francese Martenot.
Invece, tra le attività artistiche steineriane, l'acquarello è una tecnica molto particolare, senza punti di riferimento definiti nei canoni tradizionali.
La difficoltà, nell'affrontare questa disciplina, sta nel cambiamento di prospettiva di fronte al foglio. È necessario attenuare l'attività rappresentativa e oggettivante della mente, rendendola cioè capace di vedere ciò che può emergere dal gioco dei colori, dalla loro relazione in un particolare momento, attraverso il raggiungimento di una dimensione di vacuità interiore.
Noi vediamo o ascoltiamo ciò che vogliamo o possiamo vedere o ascoltare, così si tratta di educare la mente a vedere o ascoltare cose che ancora non può o non vuole vedere.
La figura di Elisabetta Di Carlo, psicoterapeuta ad indirizzo junghiano e pittrice di formazione steineriana, conduttrice dei corsi di acquarello e modellaggio della creta, è stata di grande stimolo, per la sua cultura e sensibilità.